Ispirazioni Creative, Nuove Idee e un’intervista

ispirazione creativa

Come fare per trovare ogni giorno l’ispirazione creativa?  È importante esercitare la creatività e non perdere mai l’inspirazione in tutti i campi della nostra vita. Non è facile ma per fortuna esistono tecniche per farlo.

Vi presento Maryna Kalyn, fondatrice di InSimpleWay  e autore  dell’articolo che state leggendo.

Maryna ci racconta come coltivare la creatività e trovare l’ispirazione attraverso la recensione del libro la ” Via dell’Artista” di Julia Cameron.

maryna kalyn

“La via dell’artista” di Julia Cameron…

Come scoprire la propria creatività, liberarsi dalla chiusura creativa e dalla paura? Come può un esercizio aiutarci ad uscire da una situazione di stallo creativo? Perché si deve andare da soli ad un appuntamento creativo? Perché la rabbia ci può aiutare? Su queste e molte altre domande ci risponde Julia Cameron nel suo libro “La via dell’artista”.

Alcuni anni fa, racconta Maryna, questo libro è stato per me una grande fonte di ispirazione. Un testo che può essere utile non solo agli artisti e scrittori, ma anche a tutti coloro che vogliono trovare in se stessi la forza per creare e inventare. 

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Due note su Maryna…

Mi chiamo Maryna Kalyn, ho 34 anni e ho deciso di realizzare i miei sogni, comprendere la natura della produttività, la gioia di vivere e mostrare che tutto è possibile con il mio esempio. 

Con questo post voglio condividere i miei appunti, qualche pensiero a proposito di questo libro e  l’esperienza che ho vissuto mentre lo leggevo. 

Trovare  l’artista dentro di noi

Tutta la vita ho creduto di non essere una persona creativa. Anzi, ho sempre creduto che la creatività non facesse affatto per me.

Sono una business woman, una manager e mi piacciono i numeri e i fatti. Tuttavia, dopo un periodo di vita, molto pesante aggiungerei, durante il quale mi sono sentita sola e passando tanto tempo davanti al PC, ho iniziato a sentire il bisogno di esprimermi.

Ho iniziato a ricamare con il punto croce e a scrivere un blog,  e così è iniziato il mio percorso verso la creatività.

E’ successo proprio cosi: 

“Ma com’è possibile capire se si è creativamente bloccati? L’invidia è un indizio eccellente. Provate risentimento verso qualche artista? Vi sorprendete mai a dire a voi stessi: potrei fare meglio se solo…” 

“Quando comincerete a riconoscere, a nutrire e proteggere l’artista che è in voi, sarete in grado di andare oltre il dolore e la costrizione creativa. Imparerete a trasformare la paura, a rimuovere le cicatrici emotive e rafforzare la fiducia in voi stessi. “

Scrivere tre pagine del mattino a caso…

“Al fine di riportare alla vita la vostra creatività dovete innanzitutto trovarla. Vi chiedo di farlo tramite un processo, apparentamene privo di senso, che chiamo: le pagine del mattino. Si tratta di scrivere tre pagine di getto, non appena vi svegliate”

Uno dei miei primi post nel mio blog è dedicato proprio alla scrittura mattutina. Lo trovi qui

“Scrivete semplicemente tre pagine, appena svegli e poi rifatelo il giorno dopo, e di nuovo quello successivo”.

Ho iniziato a toccare un pezzo di carta (adoro le agende, i quaderni, una bella penna etc), mettevo il timer con “White noise” e iniziavo a scrivere quello che mi veniva in mente.

Le mie prime pagine mattutine non erano né positive, né piacevoli. Ad un certo punto, mi è sembrato di girare intorno ad un cerchio. Mi sentivo ancora peggio e le pagine del mattino non si distinguevano l’una dall’altra. Il testo era sempre lo stesso: mi sento male, ho paura, io non voglio svegliarmi, non so cosa fare, ecc. A questo punto mi è sembrato che tutto questo non avesse senso.

Poi ho avuto un consiglio che ha cambiato tutto. Sì, è necessario scrivere spontaneamente, senza un piano, saltare da un pensiero all’altro, ma è importante non solo lamentarsi, piuttosto cercare di porre le domande giuste: perché io non voglio alzarmi? È quello che voglio veramente? Forse questo o quello? Che cosa sto pensando in questo momento? Per più di 1 anno di regolari scritture mattutine ho imparato a trovare i miei veri desideri, ad essere sincera con me stessa, a strutturare i miei pensieri. 

Ho imparato a lasciarmi andare e a non prendere in considerazione “il censore”. La situazione è cambiata e ho cominciato a pensare al futuro, non più al passato. Mi sono messa a sognare o pianificare la giornata. Questo tipo di scrittura mi ha aiutato a riprendere la mia situazione emotiva sotto controllo e a ricominciare a vivere.

” Non esiste un modo errato di scrivere le pagine del mattino perché queste quotidiane divagazioni mattutine non devono essere arte e nemmeno scrittura“. 

Soffocare il proprio Censore

“Siamo vittime del nostro stesso perfezionista interiore, un malvagio critico, il Censore che risiede nel nostro cervello e mantiene in vita un flusso continuo di osservazioni sovversive, spesso camuffate da verità. Il Censore è quello che vi dice cose: “E quello lo chiami scrivere? Ma dai. Non sai nemmeno dove mettere le virgole… Ma che cosa ti fa pensare di essere creativo/a?” e cosi via all’infinito.  Pensate al vostro Censore come un serpente da disegno animato: si insinua subdolo nel vostro Eden, sibilando vili parole per distrarvi in continuazione”

Il mio Censore mi accompagna ogni giorno in ogni progetto che faccio. Quando scrivo un post, quando faccio una foto, quando condivido la mia idea o opinione durante le riunioni.

Lui è sempre con me! E ci prova sempre! L’unica soluzione è smettere di considerarlo come la voce della ragione e imparare a fare finta di niente. Come nel film “A beautiful mind”, il protagonista interpretato da Russell Crowe era consapevole delle sue proiezioni della mente, ma continuava a creare e fare le suo incredibili scoperte.  

L’appuntamento con l’artista che non puoi cancellare

“Si tratta di un certo periodo di tempo, circa due ore alla settimana, da dedicare con impegno ed esclusivamente al nutrimento della vostra coscienza creativa, all’artista che è in voi. Non dovrete portare nessuno, tranne voi stessi e il vostro artista interiore, ovvero il vostro artista-bambino. Questo significa che non dovranno esserci amanti, coniugi, bambini o amici e nessuno che possa mettere un’etichetta su questo evento.  Una lunga passeggiata solitaria nelle strade di campagna, una spedizione alla spiaggia all’alba o al tramonto, una visita a una insolita chiesetta per ascoltare canti gregoriani… Il vostro artista-bambino potrebbe divertirsi così, o magari gli piacerebbe fare una partita a bowling”

All’inizio pensavo davvero che fosse stupido stare da soli. Quando vivo dei momenti belli mi piace condividerli con i miei cari. Ma ho letto che è una reazione normale della resistenza. Quello che mi ispira tantissimo è andare in libreria e passare lì anche due ore, sfogliando i libri, prendendo il caffè e immaginando che sono tutti miei. 

Necessità di un sostegno 

Una delle più importanti esigenze creative è la necessità di un sostegno. Purtroppo, ottenere l’appoggio non è così facile. Idealmente, dovremmo essere sostenuti dalla nostra famiglia, e quindi espandere gradualmente la cerchia di amici, insegnanti e sostenitori. Chi inizia a fare i primi passi nell’arte ha bisogno di essere incoraggiato non solo per i successi e le conquiste, ma anche per le prove e lo sforzo. La maggior parte degli artisti, ahimè, non hanno ricevuto questo supporto iniziale. A causa di questo, a volte non si rendono conto che cosa possono fare. 

Un cattivo artista è comunque un artista

E’ importare ricordare che per risvegliare l’artista che è dentro di noi dobbiamo prima prepararci al ruolo di cattivo artista. Dobbiamo concederci la possibilità di restare principianti. Accettando di essere un cattivo artista, si guadagna la possibilità di essere un artista in generale per poi alla fine, forse, diventare un artista bravo.

Rinsavire

 “Aver fiducia nella propria creatività è, per molti di noi, un comportamento nuovo. Può risultare inizialmente molto inquietante, dal momento che potremmo sentirci, e apparire, erratici e imprevedibili. Questo vagare fa parte del processo di liberazione da tutta quella spazzatura che finora ci teneva bloccati. E’ importante ricordare che, all’inizio, rinsavire potrebbe sembrarvi simile a impazzire”.

Spesso ci troviamo in un vicolo cieco, perché seguiamo i piani di qualcun altro.

Volendo prendere del tempo per creare qualcosa riteniamo che ci sono altre priorità. Prestiamo più attenzione ai doveri nei confronti degli altri piuttosto che ai doveri nei confronti di noi stessi.

Mi hanno sempre detto che pensare in questo modo mi avrebbe reso una persona per bene. Ma ho scoperto che non è cosi. Spesso mi sono sentita delusa e usata. Quando ho iniziato a chiedermi se tale azione mi avesse potuto portare soddisfazione ho scoperto che la vita e i risultati delle azioni sono cambiati.  

La rabbia come un invito all’azione

Quando, nel libro, leggevo la parte dedicata alla rabbia pensavo: “Mamma mia, ma lei sta parlando di me. Quante volte ho fatto proprio così, quante volte ho nascosto le mie emozioni”. Ho preso diversi appunti, ho scritto diverse pagine, ho riflettuto a lungo su questo argomento, ma mi sono liberata di un peso importante. Mi ha scatenato mille emozioni.

“La rabbia è un carburante; non appena la sentiamo proviamo una gran voglia di reagire: colpire qualcuno; scagliare qualcosa, rompere un piatto contro il muro o dire a quei bastardi che… Ma siamo persone per bene e perciò inghiottiamo la nostra rabbia come un rospo, la neghiamo, la seppelliamo, la blocchiamo, la nascondiamo… Insomma facciamo di tutto tranne che ascoltarla.”

“Perché è un’utile mappa che ci può far capire quali sono i nostri confini, quando è il momento di tagliare la corda.  Ci rivela che la vecchia vita sta ormai morendo, che stiamo rinascendo e che rinascere fa male… per questo ci arrabbiamo.  Rabbia è uno strumento, non un padrone; è fatta per sbatterci la testa contro e convertirla in progetto. Usarla propriamente significa andare a pieno regime.”

“L’indolenza rassegnata, l’apatia e la disperazione sono i i veri nemici, non la rabbia! La rabbia è amica, forse un’amica un po’ scomoda, poco gentile ma, molto, molto leale perché ci dirà sempre quando abbiamo ingannato noi stessi e quando ci hanno ingannato, ricordandoci che è il momento di agire secondo i nostri interessi”

Ho scoperto questo libro 5 anni fa. Da allora, continuo a tornare a sfogliarlo e trovare ispirazione. Spesso ho delle pause nella scrittura mattutina, a volte anche lunghe. Ma poi di nuovo, arriva un momento in cui le pagine mattutine diventano necessarie per me e mi danno un sostegno davvero valido.[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_icon icon_linea=”icon-basic-mail-multiple” color=”mulled_wine” size=”xl” link=”url:https%3A%2F%2Fluisellacurcio.it%2Fmc4wp-form-preview%2F|||”][/vc_column][/vc_row]

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Luisella Curcio